Alfonso Gatto

Franco Pedrina:
la sua mostra alla Galleria Meneghini è stata, certamente, di quelle che si fanno ricordare. Il discorso dell’artista veneto (ora da alcuni anni a Milano dopo un lungo soggiorno romano) presenta i segni di una personalità complessa e, quindi, non sempre facilmente leggibile in ogni minimo particolare. È sempre possibile, comunque, anche ad una lettura non perfettamente approfondita, rendersi conto del possesso, da parte di Pedrina, di un linguaggio raffinatissimo e ricco di intuizioni formali e coloristiche.
Egualmente interessante è il contenuto dell’artista: la necessaria riscoperta di un rapporto più intenso tra l’individuo e le forme della natura. Per realizzare questa volontà di proporre un discorso estremamente vitale e capace di affascinanti suggerimenti, Pedrina si affida a strutture naturalistiche che da una partenza assolutamente “reale” arrivano fino all’astrazione di forme pure.
Questo Pedrina, peraltro, farà ancora parlare molto del suo lavoro, avendo tutte le carte in regola per essere uno dei protagonisti della pittura italiana dei prossimi anni.

(1973, recensione Galleria Meneghini, Mestre, su La Gazzetta delle Arti)